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Sulle tracce di Giovanni Battista Schellino
Sulle tracce di Giovanni Battista Schellino
Il volto della Dogliani di oggi è il risultato della mano esperta di Giovanni Battista Schellino, eclettico architetto doglianese che, nella seconda metà dell’Ottocento, caratterizzò profondamente con il suo indubbio estro creativo l’assetto urbanistico della Dogliani dell’epoca.
Giovanni Battista Schellino (1818-1905), stravagante agrimensore e architetto autodidatta nato a La Spina, una minuscola frazione della campagna doglianese, segnò il tessuto della città, disegnandone il volto monumentale.
“Un tripudio eclettico di cupole neoclassiche e guglie neogotiche, torri medioevali e scenografie wagneriane”
La personalità architettonica di Dogliani, infatti, non trova rispondenza in Langa, poiché l’eclettismo di questo illustre urbanista ha attribuito alla cittadina angoli insoliti ed assolutamente estranei ai canoni, agli stili e al senso comune dell’epoca.
200 ANNI E ARCHIVIO SCHELLINO
Il 2018 ha visto lo Schellino ritornare come protagonista indiscusso nello stupendo scenario neogotico da lui stesso progettato e costruito in occasione della celebrazione del bicentenario dalla sua nascita (1818 – 2018).
Personalità estrosa ed inafferrabile, instancabile autodidatta con la mente in continuo movimento, il nostro agrimensore aspirante accademico ha scomodato e coinvolto studiosi internazionali del calibro di Andrew Graham-Dixon (giornalista della BBC), il Politecnico di Torino, la Soprintendenza alle Belle Arti, l’Ordine degli Architetti e personaggi di spicco nel panorama artistico e culturale quali Claudia Ciardi, Silvia Valmaggi ed Enzo Biffi Gentili durante il convegno dedicato al CuNeo Gotico che si è svolto a dicembre insieme a tre mostre fotografiche celebrative curate dai prof. Daniele Regis e Lorenzo Mamino.
Nel progetto di recupero del complesso Sacra Famiglia rimarranno a disposizione del Comune alcune aree della struttura: l’ingresso da Piazza Belvedere con le sale annesse al corridoio, la Cappella del Ritiro e stanze attigue e il bellissimo Teatro al piano seminterrato.
Nel Teatro si svolgeranno, come in parte abbiamo fatto – con successo – negli scorsi anni, manifestazioni quali mostre, convegni, concerti e spettacoli incentrati sulla promozione del territorio e della vivacità della vita sociale e culturale di Dogliani.
Gli altri spazi sono destinati ad accogliere in primo luogo l’Archivio Schellino rendendolo consultabile ed accessibile, stimolandone lo studio. Gli spazi rimanenti saranno destinati a mostre e convegni di studio e formazione.
Alla morte di G.B. Schellino il suo ricchissimo archivio personale era stato donato per amicizia e riconoscenza all’ingegnere Gerolamo Fusina che, a sua volta, lo lasciò in eredità alla figlia Maria Delfina. Venne donato nel 2006 al Comune di Dogliani. La restante documentazione è stata donata al Comune nel 2018 da Elisabetta Gabetti, decisa a completare l’opera del padre.
Si tratta di un importante fondo, con lettere, disegni, fogli di lavoro, libri, diplomi, onorificenze ed una foto inedita dell’architetto. Il fondo include 1679 unità archivistiche che testimoniano l’intensa attività svolta dall’Architetto.
Le carte attualmente sono sistemate presso il Comune Di Dogliani, in attesa di essere collocate nelle due salette attigue alla Chiesetta del Ritiro dove verranno inventariate, schedate e restaurate per essere fruibili.