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Le Langhe

Le Langhe

Zona di dolci colline, pettinate da nobili vigneti che spesso celano borghi di antica fondazione, paesi e castelli. Colline cariche di colori e lunghi vigneti, ricolmi di uve pregiate. 
In dialetto Piemontese la Langa indica la cresta assottigliata di una catena collinare, che si sussegue a perdita d’occhio in un’alternanza continua di colli tra i 400 e gli 800 metri di quota. Profili morbidi e fortemente ondulati si rincorrono caratterizzando il paesaggio di una zona compresa per la maggior parte nella provincia di Cuneo, la zona che da Alba scende verso sud alla destra orografica del fiume Tanaro, fino ai pendii settentrionali dei monti liguri e, per una porzione minore, nella provincia di Asti.

La tondità delle colline è l’elemento principale che contraddistinguere questa regione storica del Piemonte. E questa forma dolce, materna, la ritroviamo nei frutti di queste terre: gli acini d’uva, le nocciole tonde e gentili

Un itinerario in queste terre, dove si segue il volgere delle stagioni, dall’infogliarsi e spogliarsi dei vigneti, dove i castelli sulle alture paiono chiamarsi l’un l’altro da panoramiche distanze, non punta tanto verso una località in particolare, ma è piuttosto un giro ampio e libero lungo un fitto reticolo di strade che seguono i crinali delle colline e gli spartiacque: è un “andar per Langa”.

Le Langhe sono un paesaggio di grande fascino, unico al mondo, definitivamente consacrato nel giugno del 2014 con l’iscrizione della Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO.

un esempio eccezionale di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale

Ed è proprio la forma delle colline, che assumono contorni diversi a seconda della loro ubicazione sulla sponda destra o sinistra del fiume Tanaro, a contraddistinguere le Langhe dalle altre regioni storiche piemontesi che le circondano. Sulla sponda sinistra del Tanaro si stagliano suggestive rocche e ripide pareti che aprono veri e propri squarci nel paesaggio. Siamo nel Roero, con le sue colline aspre perché geologicamente più giovani. La sponda destra, invece, da inizio a colline lunghe, tondeggianti, emerse in una fase più antica -il Pliocene- circa 15 milioni di anni fa; gli agenti atmosferici nel corso dei millenni ne hanno eroso i fianchi, rendendole oggi dolci e morbide alla vista. Siamo nelle Langhe che, ad alcuni, ricordano il susseguirsi delle calme onde di un mare che fu.


Si parla di Langhe, al plurale, perché ci sono più Langhe: quella Bassa – compresa tra il fiume Tanaro a nord e il fiume Belbo a sud, con quote generalmente inferiori ai 600 metri- e quella Alta, ai confini con la Liguria.

un angolo felice
in cui il tempo si è fermato

Se non proprio fermato, il tempo tra i piccoli borghi e i villaggi langaroli, ha saputo rallentare per conservare bellezza e tradizioni in un millennio “ad alta velocità”. Le Langhe si sono concesse la possibilità di esistere all’interno di un mondo legato senza dubbio al proprio passato, nel quale mantenere uno standard elevato, non solo produttivo ma anche esistenziale.