Scoprire il territorio

Itinerari enogastronomici

Itinerari enogastronomici

Quando scende la sera e le nebbie autunnali sfumano i contorni delle colline, quando il freddo diventa pungente, uomini e cani percorrono itinerari custoditi a memoria lungo valli e bricchi; il cane con il muso per terra, il trifulau dietro ad incoraggiarlo. All’improvviso il cane si ferma ed incomincia a raspare impaziente. Accorre il padrone con la zappetta e, delicatamente, estrae il tartufo. Con il suo penetrante profumo impreziosisce i piatti più delicati, dall’insalata di carne cruda ai tajarin, dalla fonduta agli agnolotti al semplice uovo al padellino. La cucina di Langa, espressione di un mondo contadino semplice, ha conservato nel tempo la sua tipicità: dalla bagna caoda al grande bollito misto, composto da sette tagli di bue, gallina e maiale, da condirsi con le cento salse che, nei secoli, la fantasia ha suggerito.

Una delle migliori espressioni della cucina povera di Langa è la cisrà, tradizionale minestrone di trippe e ceci, una sinfonia gastronomica di gusti e sapori. Questo gustosissimo minestrone, a Dogliani, viene offerto tradizionalmente tutti gli anni la mattinata del 2 novembre al mercato di Piazza della Confraternita, come erano soliti fare i frati con i pellegrini di Langa giunti in paese in occasione della giornata dei Santi.

Per stuzzicare il palato non possono mancare i gustosi formaggi di Langa, in particolare le tome di pecora e i dolci: le deliziose torte di nocciole, le paste di meliga  e la classica cögnà.

Sposo cordiale di questa buona tavola è il vino Dogliani D.O.C.G.

Dal 2005 il panorama dei vini doglianesi si è arricchito di una nuova realtà: il Dogliani D.O.C.G. Nato da una crescente esigenza di dare maggiore risalto a questo nobile vitigno, il dolcetto. Dopo severe limitazioni in termini di resa in vigna, il Dogliani D.O.C.G si propone, con un anno di invecchiamento, al massimo del suo splendore, ricco di sensazioni olfattive e di pregevoli sapori. 

È la massima espressione di un vitigno generoso che domina il paesaggio collinare del Piemonte meridionale. Gentilissimo, questo è un vino di adesione alla cultura del territorio, che sa accompagnare sia la cucina povera che quella ricca e al quale si può sposare disinvoltamente non solo la cucina locale, ma anche quella internazionale.

Gli abbinamenti sono infiniti perché la sua vena versatile, la sua freschezza, la sua spontaneità e i suoi sentori aromatici – originali ed intensi – esaltano i piatti di una cucina che, ad ogni stagione, reincarna tutta la storia e la cultura del territorio di questa parte di Langa.

Giovane e gioviale al punto giusto, fragrante e fruttato, il Dogliani DOCG si abbina facilmente tanto alle specialità primaverili – dominate dalle erbe tenere e profumate e dal sapore dolce e morbido dell’uovo, quanto a quelle estive – abbondanti di frittate e di carpioni, dominate dal pomodoro, dal peperone e dal profumo inebriante del basilico, tanto ai piatti autunnali – odorosi di funghi porcini, di tartufi, di fonduta, di piccole famiole e melanzane al funghetto, quanto a quelli invernali – ricchi di selvaggina in salsa di fegato e ginepro, di brasati, di stracotti al sugo accompagnati alla polenta cunsa e di tutta la gamma degli antipasti e dei primi, sostenuti dalle tagliatelle, dagli gnocchi o dagli agnolotti ripieni delle tre carni arrosto (vitello, coniglio e maiale).