La Pasqua e i “Cantè J’Euv”.

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Quella del “Cantè J’euv” è un’usanza popolare langarola davvero curiosa, che nasce della voglia di stare insieme, in compagnia del buon vino e del buon cibo, suonando e cantando musica popolare. La tradizione vuole che, durante le sere primaverili precedenti la Pasqua, i giovanotti del paese uscissero, accompagnati dai più svariati strumenti musicali, e vagassero di cascina in cascina fermandosi nelle aie a cantare, chiedendo in dono cibo, vino, qualche soldo e soprattutto uova. Nasce così il “Cantè J’euv”. I questuanti erano quasi sempre ragazzi con pochi mezzi ed andavano a ”cantare le uova” soprattutto nelle cascine più ricche; le uova raccolte erano usate per preparare le frittate della merendina, il pranzo all’aperto del lunedì di Pasquetta, a cui partecipava tutta la comunità.

Quando il gruppo raggiungeva la cascina intonava: “Suma partì dar nostre cà, per fin dell’altra seira, per venive a salutè, e devie la buna seira…”. Poi seguivano altre strofe in cui si invitava il padrone di casa a uscire e consegnare un po’ di uova… “Dene, dene, dene d’j’euv de la galina rusa…”.

Il padrone allora usciva, magari ancora assonnato, e faceva scivolare una dozzina di uova nella cesta portata da uno strano personaggio, il fratucìn, un giovane vestito da frate. I cantori, per ringraziare, suonavano ancora, il padrone di casa offriva un bicchiere di vino ed una fetta di salame all’allegra compagnia e, in ogni aia, era festa! La tradizione era sentita anche in Dogliani, dove un gruppetto di abitanti di Castello, dagli anni ’80 agli inizi anni 2000, si divertiva a passare di borgata in borgata proprio a “cantare le uova”.  Dopo il ritrovo in Piazza del Belvedere, giovani e persone di tutte le età, della Pro Loco e non, si avventuravano alla ricerca delle cascine, toccando di sera in sera le diverse borgate di Dogliani: da Pianezzo, a Valdibà, dalle Gombe a Biarella. L’evento era molto sentito, ed ogni anno tutti speravano trovare i giovani cantanti sotto il proprio balcone di casa!  Anche le piccole cose, come la semplice richiesta di un uovo, possono portare grande allegria, non dimenticatelo mai.

Grazie alla Pro Loco di Dogliani Castello per le foto e i racconti.