Il viaggio di Celso Cesare Moreno.

 Blog

Dogliani, oltre a essere patria di buon cibo ed ottimo vino, è anche paese il natio di molti uomini illustri. Il personaggio che vi presentiamo è talmente straordinario che pare uscito dalla penna di uno scrittore d’avventura come Emilio Salgari o Joseph Conrad.

Si tratta di Celso Cesare Moreno, avventuroso giramondo che, dalle Langhe, seguendo ambizioni imprenditoriali, aspirazioni politiche e desideri militari, raggiunse i lontani mari del Sud. Nacque a Dogliani nel 1831 da una famiglia contadina, fu comandante di navi lungo le rotte orientali e, proprio durante queste traversate, incontrò Giuseppe Garibaldi. Avventuriero, giornalista e diplomatico sui generis, fu deputato al congresso degli Stati Uniti e primo ministro del regno delle Hawaii, Vizir del Sultanato di Sumatra e promotore della prima linea di navigazione a vapore fra la Cina e gli Stati Uniti, nonché ideatore del cavo telegrafico transpacifico. Moreno sposò la figlia del sultano di Sumatra e certamente affascinò anche il Re Vittorio Emanuele II quando gli sottopose – parlando in piemontese – uno dei suoi tanti progetti mirabolanti: richiese di inviare due navi militari a Sumatra per occupare l’isola, sottraendola pertanto alle mire degli olandesi ed aprendo al giovane stato unitario italiano le ricchezze e i commerci delle Indie e dell’Estremo Oriente.

Come Deputato al Congresso americano fece approvare una legge, “The Moreno Bill”, che prevedeva sanzioni per la tratta e lo sfruttamento dei fanciulli immigrati, ragazzi italiani “costretti ad elemosinare cantando, talvolta anche accecati per fare più compassione”. Morì a Washington nel 1901 e la notizia della sua morte venne riportata sulle testate del “The New York Times”, che definì Moreno “Cittadino del Mondo”. Dogliani gli ha intitolato una piazza e dedicato un monumento che rappresenta l’essenza di questo viaggiatore. L’opera, realizzata e donata alla comunità dallo scultore Massimo Morello, ritrae il Sig. Moreno accanto alla Torre Civica di Dogliani e alla fiaccola della Statua della Libertà, per ricordare da dove è partito e dove ha concluso il suo lungo viaggio.

Come Moreno, ovunque voi siate, buon viaggio.