Dogliani e il “Giro dei Ponti”.

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Oggi vogliamo svelarvi qualche curiosità su una particolare passeggiata che i Doglianesi amano fare tutto l’anno lungo le sponde del Rea, chiamata simpaticamente “il giro dei ponti”. Il centro abitato di Dogliani si sviluppa lungo il corso del torrente Rea, che divide il concentrico in 3 sezioni: il Castello nella parte alta e fortificata, il centro storico nella parte bassa e l’oltre Rea aldilà del fiume. Per poter collegare i diversi rioni, il corso d’acqua è attraversato da ben 6 ponti, tra cui uno, solo pedonale! Fino a metà dell’Ottocento, l’unico ponte sul Rea era il “Ponte Vecchio”, in legno, che si estendeva in corrispondenza di Porta Soprana che era l’entrata principale della cittadina. Questo ponte venne ricostruito in muratura solo agli inizi del Novecento e prende ora il nome di “Ponte Manzi”. Nel 1888 G. Gabutti, in “Memorie storiche di Dogliani”, descrive il borgo spesso minacciato dalle piene straordinarie del torrente Rea e dei suoi affluenti, a causa delle improvvise piogge torrenziali, che causavano molti danni ai ponti di legno e pericoli di inondazione per le abitazioni. Era d’uso il detto in dialetto piemontese: “se s’unissou Rea, Argentela e Riavou, menou Doujanni a ca del diavou”. Proprio per questo dalla metà dell’Ottocento, i ponti vennero rinforzati in pietra e muratura e l’alveo del Rea fu arginato. A detta di Gabutti i doglianesi acquistarono già allora, un’ampia superficie che servì “per diporto e per liete passeggiate”.

Nel 1851 viene costruito in pietra il ponte del “Rivellino” in concomitanza con i cambiamenti legati ai traffici commerciali che davano centralità alla Via della Riviera che collegava Torino con Montezemolo e Savona. Di conseguenza anche il centro gravitazionale del Paese si sposta sulla Piazza del Rivellino risistemata e arricchita dalla scenografica Chiesa Parrocchiale realizzata da G.B. Schellino. Vennero completati e rafforzati in seguito il Ponte di San Quirico, la “Pianchetta”, il passaggio pedonale che permette il collegamento con il centro storico, (che assumerà l’aspetto di ponte ad unica gittata in ferro in epoca più recente, dopo la metà del Novecento), per arrivare infine agli ultimi due, nei pressi del Centro Polifunzionale, dove di solito, si conclude e chiude ad anello il cosiddetto “il giro dei ponti”.